© PIERRE ANDRÉ TRANSUNTO - P.IVA: 02974830909
In questa pagina puoi trovare i link alle diverse gallerie, buona visione!


La ritrattistica è una parte della fotografia che mi ha sempre stimolato e intrigato, quando faccio un ritratto cerco sempre una connessione con la persona fotografata, quando questa "mi accoglie e si apre" di fatto si mette a nudo nonostante le prime insicurezze e dubbi. Mi è capitato di fotografare persone di ogni retaggio sociale e all'inizio della sessione di scatti è quasi sempre la stessa cosa: ”ma io vengo male".. E invece quanta bellezza nelle espressioni, nei volti. A me piace pensare che queste immagini resistano al tempo e ci ricordino di come eravamo e di come siamo diventati. C’è una assoluta durezza nel tempo che passa, che è impietoso rispetto al nostro corpo e al nostro volto. Dipende sempre da noi come guardarci quando il tempo passa, dentro e fuori..
La fotografia di moda mi ha rapito, soprattutto all’inizio della mia carriera di fotografo, è stato il principale motivo per cui all’età di 23 anni mi sono trasferito a Milano senza avere la più minima idea di quale “giungla spietata e sanguinosa” mi attendesse. Erano gli anni ’80 ed era forse uno degli apici della storia della moda del ventesimo secolo. È stata un’esperienza molto forte, molto formativa. Personalmente ho preso veramente tante bastonate, ma ho anche avuto la soddisfazione e il privilegio di fotografare per alcune importanti realtà. Durante i vari anni, anche dopo Milano, ci sono stati in particolari tre collaborazioni che mi hanno segnato, professionalmente e per i rapporti che si sono creati: VALENTINO, ETTORE BILOTTA e BULGARI, ti racconto di più nella pagina della galleria e nella pagina del diario..


La fotografia di still life ha caratterizzato il mio percorso di fotografo per diversi anni: ho realizzato migliaia di scatti per VALENTINO per i look book Accessori Uomo e Donna Primavera/Estate - Autunno/Inverno dal 2000 al 2005 e per BULGARI per i Cataloghi Orologi e l'e-commerce (Accessori) Usa dal 2006 al 2009. Queste esperienze sono state una scuola unica e rara, non solo per le sfide tecniche e per le difficoltà affrontate, ma anche per le esperienze di vita che ne sono scaturite. Sono state collaborazioni proficue e divertenti che hanno contribuito ad una formazione professionale per cui sarò sempre grato e riconoscente. Periodi di lavoro concentrati su pochi millimetri o centimetri di arte e creatività di creazioni di moda famose nel mondo..
La fotografia pubblicitaria è stata sempre un aspetto articolato e pieno di tribolazioni. Nella maggior parte dei casi ho avuto a che fare con la fantomatica “agenzia di pubblicità” che agiva in nome e per conto del cliente. Una volta superato "il casting di fotografi" ci si trovava a lavorare con art director, copywriter, e personaggi di vario genere il più temuto dei quali era l’account. Cascasse il mondo, non c’era preventivo che venisse approvato in prima presentazione. Faceva parte del gioco ed era spesso una grande scuola di vita. C'è da dire che una volta che la collaborazione "partiva", era decisamente una bel lavoro di squadra, con il comune ed unico obiettivo di rendere soddisfatto e felice il cliente..


Ecco, forse l'anima della "mia fotografia". La connessione con la maestosa e perfetta Natura. Non è un caso se questa parte della fotografia è presente all'inizio del mio percorso ed ora, in età indubbiamente adulta. Per fotografarla devi essere presente nel "qui ed ora", e questo, durante gli anni di lavoro frenetico non mi era possibile, forse non ne ero capace perché proiettato sui risultati, sulle aspettative.. Sono stato per anni in una centrifuga in cui non c'era tanto spazio per la semplicità. Ma ho ricordi meravigliosi dell'inizio, e che infinita gioia per il presente, in cui ho ritrovato la pace, la serenità e la gioia di essere connesso e grato, che si traduce in una sorta di passe-partout per riuscire a VEDERE e FOTOGRAFARE le espressioni manifeste di tanta meraviglia..
Durante gli anni ho avuto la possibilità di realizzare immagini di case, appartamenti, ville e anche un castello. Ho catalogato tutta l'area industriale siderurgica di Bagnoli prima che venisse smantellata, e mi sono sempre divertito a fotografare luoghi più o meno da sogno. Alcune immobili nuovi, appena ristrutturati e pronti per essere consegnati, altri vissuti e personalizzati, altri ancora per essere messi in vendita. Insomma, il concetto è che quando "ami fare fotografia" secondo il mio punto di vista, esiste la possibilità di esprimerla in diversi modi, e quindi ben venga l'eterogeneità dei diversi campi di applicazione perché è stimolante e ogni volta è una sfida su un terreno diverso. Si imparano sempre tante cose nuove..


A parte quelli fotografati su commissione, tanti altri sono stati la "classica zappa sui piedi", in sostanza il servizio fotografico era il mio regalo di nozze e questo mi ha fatto vivere tutti i matrimoni degli amici in "modalità di lavoro". L'atmosfera era sicuramente rilassata e allegra, ma la tensione professionale era sempre presente e per la cronaca non scorderò mai il matrimonio in cui una allegra e alticcia ragazza mi rovesciò un bicchiere di limoncello sul computer portatile...un vero disastro...la tastiera che non si scollava più e una disperazione infinita.. Evviva gli Sposi!!
Ho fotografato eventi e cerimonie di ogni genere, ho avuto "accesso" a molte realtà istituzionali e personaggi pubblici così come a iniziative aziendali e private, anteprime, spettacoli, etc.. In molte occasioni era d'obbligo un dress code che imponeva vestito giacca e cravatta, che secondo me non costituiscono l'abbigliamento più funzionale per muoversi, piegarsi, allungarsi, inginocchiarsi, per trovare il giusto punto di ripresa. Ma mi è sempre piaciuto, divertito e stimolato. E in molte occasioni ho avuto il privilegio di accedere a luoghi bellissimi che purtroppo, di norma, non sono aperti al pubblico..

Ho fotografato eventi e cerimonie di ogni genere, ho avuto "accesso" a molte realtà istituzionali e personaggi pubblici così come a iniziative aziendali e private, anteprime, spettacoli, etc.. In molte occasioni era d'obbligo un dress code che imponeva vestito giacca e cravatta, che secondo me non costituiscono l'abbigliamento più funzionale per muoversi, piegarsi, allungarsi, inginocchiarsi, per trovare il giusto punto di ripresa. Ma mi è sempre piaciuto, divertito e stimolato. E in molte occasioni ho avuto il privilegio di accedere a luoghi bellissimi che purtroppo, di norma, non sono aperti al pubblico..
COSTA PARADISO (SS)
07038
Italia
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